mercoledì 31 agosto 2011

NIX vi augura buon rientro dalle vacanze!

Carissimi,
anche Nix è stato al mare, ora è tornato in città ed è pronto a mietere nuove vitti....ehm lettori!
Da domani entreremo ufficialmente nel nuovo anno accademico e colgo l'occasione per augurare a tutti buon rientro; ringrazio i tanti che hanno accordato a questo romanzo la loro fiducia e che in queste vacanze hanno trovato il tempo di leggere Nix, magari sotto l'ombrellone, e di mandare i loro pareri! Ecco una bella foto di Nix in vacanza, mandatami da un lettore affezionato!E soprattutto in bocca al lupo a tutti per i vostri studi, i vostri progetti e i vostri sogni del nuovo anno!

venerdì 19 agosto 2011

Creata la pagina Facebook di Nix


Carissimi, ecco a voi la pagina Facebook di NIX, di cui siete invitatissimi a diventare sostenitori:




venerdì 12 agosto 2011

Dicono di Nix (7)

Oggi vi agevolo un commento fresco fresco, molto intenso e sentito:


Il lessico usato è il più forbito e ricco che abbia mai letto, e lo stile...esprime, nella sua accuratezza, in qualche modo tutte le conoscenze dell'autrice per quanto riguarda l'arte del narrare. L'abilità di scrittrice è ben influenzata dai suoi profondi studi sulla materia, si ved..legge molto bene =D
Per quanto riguarda la trama, ci sono molte cose da dire. Non l'ho trovato affatto scontata come molti di questi generi di libri adolescenziali, genere che non apprezzo particolarmente, ma che in questo libro assume un aspetto molto originale. Si affronta infatti un tema quanto meno poco esplorato, il disagio che consegue questo periodo della vita, incrementato e stimolato questa volta non da tutte quelle problematiche adolescenziali che riguardano il tema della droga o della sessualità giovanile, ma da quel gioco di incertezze, dubbi e oppressioni esistenziali tipiche di questa età che sviluppano un senso di estraneità culturale e sociale che ricadono in un afflizione comune a molti adolescenti: l'inedaguatezza generazionale. Nix è il perfetto e ipocrita connubio di questi due opposti aspetti, da una parte quel dieci per cento di quella generazione spavalda, audace e menefreghista che crede ingenuamente di avere il mondo ai suoi piedi e che si difende sempre ad alta voce contro una generale disapprovazione, predominando su tutto e tutti, sicuri del loro quanto meno precario futuro nascondendosi dietro una marea di parole intriseche di ignoranza e supponenza, e dall'altro una novanta per cento di una generazione di insicuri e impaurite monadi che si nascondo dietro i propri libri, i propri inappropriati interessi e incompresi pensieri e desideri, oppressi dal silenzio della mente che tanto accumana i loro "coetani", osservando il loro futuro come servi di quest'ultimo, ma con gli occhi di un vero sognatore. Da una parte c'è Giulia, e dall'altra la ragazza McEwan, insomma, e nel mezzo c'è proprio Nix. Ho quasi ammirato il suo comportamento, disprezzato dai restanti personaggi, ma che a me sembrava un perfetto risultato della somma di questi due ideali generazionali, come se fosse "matematicamente" una persona corretta. Trovo questo tema a me molto vicino, e i fuorvianti e sprezzanti dialoghi (e pensieri) tra Nix e la ragazza McEwan, il rapporto amicizia tra Ermanno e Nix, il legame che l'unisce con Ottilia, e le serie di vicende scolastiche denunciano apertamente questo sistema creatosi non si sa come. Per quanto breve questo romanzo è intenso di significato. Purtroppo (o per fortuna) non mi è comune il mondo di quella scuola fatta di raccomandazioni e figli di papà che, come si nota, ha influito molto su quello che era la parziale ma amara esperienza scolastica dell'autrice, così come le "esperienze classiche" dell'indirizzo di studi che hanno scelto i protagonisti non mi è comune. La storia di Ottilia e della Galbiati (che trovo analoghe) riflettono inoltre sulla precarietà e asprezza delle relazioni amorose, che, insieme al rapporto di Nix con Giulia, prende spunto da un punto di vista molto originale. In sintensi, un romanzo che mi ha colpito per l'originalità con cui sono stati affrontati temi di largo uso tra gli scrittori di ogni generazione, per l'abile capacità d'intrecciare le storie sotto un'unica luce e di ritrovare quello che in retro copertina chiamasi "precoce disincanto" in ogni aspetto della vita scolastica, dai professori agli studenti, per la scioltezza con cui sono state aspramente criticate alcuni aspetti dell'adolescenza, per lo spessore caratteriale dei protagonisti, che per quanto rappresentino "l'adolescenze ideale" di un circoscritto tipo di adolescenti, li senti incredibilmente vicini, verosimili.
Mi ricorda per molti aspetti un nuovo Giovane Holden, in versione italiana

Ps: Con questo Libro la esordiente scrittrice Elisabetta Ossimoro ha compiuto il primo passo per quello che si prospetta come una grande e fortunata carriera in questo settore, più che meritata...quasi doverosa che si realizzasse ! :)

(F.M. 18 anni)