è arrivato il momento di annunciarvi il vincitore di questo giveaway Nixico, che nei prossimi giorni riceverà a casa sua una copia con dedica di Nix!
Il vincitore del giveaway è.........
Nicodemo Orsini ha diciannove anni ed è all'ultimo anno del liceo scientifico. Sta con Giulia, la bella ma sciocca ragazza del liceo accanto. I suoi migliori amici sono Ermanno, che si barcamena tra due ragazze, e Ottilia, che frequenta un uomo più grande solo per sentirsi adorata. Nix e i suoi amici stanno per affrontare la maturità, dentro sono ancora bambini che vivono i problemi quotidiani come tragedie, che non si vedono (ma vedono bene chi gli sta attorno) e per questo non sanno cosa fare della propria vita. All'inizio pensavo fosse l'ormai classico romanzetto adolescenziale pieno di stereotipi, ma mi sono dovuta ricredere. Quando ha scritto il libro, l'autrice non era un'adulta che rivangava i suoi ricordi, ma una ragazza poco più grande di Nico, aveva da poco finito il liceo. E si sente, perché è riuscita a farmi tornare a 12 anni fa, quando con gli occhi lucidi uscivo per l'ultima volta dal portone della mia scuola, consapevole che quei cinque anni passati lì dentro, a soffrire e a gioire sarebbero rimasti dentro di me per sempre. Nix è un ragazzo ironico che smonta gli stereotipi sui vari machi-con-cuore (bellissima la stroncatura su Ferdinando Loccia!). L'uso che fa dei “paroloni” mi ha ricordato un mio compagno (anche se in realtà era più simile a Piervi, forse quello che mi era più antipatico, ma mi è impossibile dimenticare il “transeunte tesaurizzante” di una delle ultime interrogazioni). E chi non si è mai sentito “uno studente anomalo e disinserito”? Ermanno e Ottilia sono tenerissimi, nel loro modo di porsi come adulti sfangati, ma avrei tanto voluto abbracciarli per dir loro di essere se stessi e fregarsene di quello che pensano gli altri. Ma forse la mia preferita è la ragazza di McEwan, silenziosa e invisibile, ma è l'unica che riesce a vedere le ombre del ragazzo perfetto. È un libro da regalare ai ragazzi che stanno per affrontare la maturità, perché sicuramente si riconosceranno in uno dei personaggi e perché, anche se la società ormai li giudica maturi per scegliere cosa fare del resto della propria vita, in realtà spesso non sono ancora riusciti a vedersi. E poi Nix adora Harry Potter... già solo con questo mi aveva conquistata! * Per gente come noi, la malinconia è uno stato di grazia.
5/5 stelline anobiane
(H.G, 31 anni)
Un grandioso primo romanzo
Prima di scrivere la mia recensione ho letto i commenti di coloro che mi hanno preceduto nella lettura di questo romanzo "d'esordio" (perchè ne verranno altri, vero Eli?); cos'altro posso aggiungere che già non sia stato scritto? Non posso far altro che unirmi al coro dei tanti commenti entusiastici; quando un libro, che perdipiù tratta di un argomento a me così lontano (per età) mi "prende" a tal punto da dimenticare di preparare il pranzo è perchè è davvero molto bello!!! Complimenti all'autrice, e grazie per avermi dato la possibilità di conoscere NIX 4/5 stelline anobiane
Nix è un ragazzo particolare: sembra essere calato nella sua realtà con la forza. Un ragazzo con una saggezza fuori dal comune e una grandissima sensibilità. Ma anche un piccolo egoista presuntuoso, e questo forse è il frutto della sua giovane età. Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla lettura di questo romanzo, scritto con un linguaggio a tratti ampolloso e a tratti gergale: del resto il protagonista e i suoi due amici sono ragazzi che vogliono far sentire il peso della loro cultura, a scapito dei loro compagni.
Tante sono le situazioni divertenti del libro, e moltissime derivano proprio da questa posa linguistiva di Nix. Più volte mi ha strappato una risatina.
Il volume è la cronaca degli accadimenti dell'ultimo anno di scuola superiore del protagonista, e ci offre una panoramica sulla realtà dei ragazzi d'oggi, sugli esami e sul loro mondo spensierato e quasi senza problemi, salvo quelli derivanti dall'incertezza del futuro.
Quanto al finale, è quello che dà il senso a tutta la lettura. Probabilmente prevedibile, ma calza appieno con l'assenza di prospettive di un piccolo uomo saggio che con i suoi consigli fa del bene a chi lo circonda e riesce a vederne, in ultimo, i frutti.
Un complimento all'autrice: coltiva il tuo talento, sarò felice di leggere in futuro altre tue storie.
Be', le peripezie con le poste per avere questo libro sono state ampiamente compensate dalla lettura....davvero complimenti!!!!Veramente bella la descrizione sulla copertina: Nix non è un serial killer, non è un mago e non è nemmeno un vampiro. Chi è veramente Nix? Il mistero lo avvolge anche se ogni tanto qualche indizio il personaggio stesso lo lancia....ma la sorpresa finale rimane immutata concreta.
Ho adorato la voce narrante di Nix con il suo mistero, la sua ironia, il modo del tutto personale di descrivere le persone che lui stesso frequenta e gli episodi di vita che si susseguono nella trama, il tutto scorre semplicemente.
I personaggi sono perfettamente delineati, lo stile semplice e ricercato allo stesso tempo, molto breve ma godibilissimo nella sua lettura tutta d'un fiato!!!!!!
Ho appena finito di leggere Nix di Elisabetta Ossimoro, romanzo che l’autrice mi ha inviato personalmente in uno scambio con La Piccola Equilibrista. In primis, prima ancora di snocciolare il mio parere sul contenuto del libro, ammetto che mi è piaciuto molto il formato adottato dall’editore. Il libro è estremamente “maneggevole” (perdonate l’osceno aggettivo scelto!), comodissimo da leggere: anche i caratteri grandi, possibili per la mole contenuta del romanzo, rendono la lettura estremamente scorrevole!
Ma visto che probabilmente a nessuno interessa parlare del packaging del romanzo e degli stratagemmi estetici, veniamo al nocciolo.La storia si dipana semplice e lineare, tanto che all’inizio ero un po’ spaesato: non riuscivo a trovare il filo della storia, la miccia, l’evento più o meno epocale che dà il là all’intreccio vero e proprio. E’ in ritardo (per esclusiva mia colpa, sia chiaro!) che ho realizzato la vera natura di Nix: Nix è una serie di scatti, vividi e colorati, immagini minuziose di scene di vita. Nel loro millimetrico accostarsi lungo il romanzo, acquistano le sembianze di una lunga panoramica: seguiamo la vita di Nicodemo Orsini, e con la sua quella di altri personaggi mai piatti, ma anzi ricolmi di sfaccettature. Leggiamo nell’ultimo anno di liceo di questa compagine riccamente addobbata la loro vita, compressa in pillole di eventi, e forse è proprio in questo che ho apprezzato la narrazione dell’autrice: la capacità di delineare, attraverso strappi di normale vita quotidiana, l’essenza vera di ogni personaggio. E’ dunque un romanzo senza una reale spannung, senza un botto improvviso che accelera le vicende verso una conclusione: è invece una serie di pennelleate omogenee, tutte in equilibrio tra loro, che conducono a un finale tagliente.Ma è proprio questo equilibrio, questo ordine che domina il romanzo, a essere il punto che più ho apprezzato dello stile di Elisabetta Ossimoro. Adoro l’incastrarsi delle parole, e adoro come il linguaggio possa essere reso malleabile e musicale: in questo, l’autrice non sbaglia una virgola. Ogni frase è studiata, calibrata, misurata, ma senza dimostrarlo. Eccetto un paio di occasioni, la narrazione è sempre scorrevole, e il tono quasi aulico con il quale si innalza la vita dell’oggi non appesantisce la lettura. Sembra malinconica l’autrice, nell’esasperante (e non, si badi, esasperata!) ricerca del termine migliore.Se qualcosa poteva migliorare, però, qui scendiamo nel parere personale: nel senso che personalmente non sono un amante delle narrazioni in cui non si realizza una storia “in senso classico”, in cui manca, per intenderci, l’evento x che scatena la ricerca di una conclusione y. E in secondo luogo, alcuni personaggi (Nicodemo ed Ermanno) mi sembravano eccessivamente esaltati nella loro bellezza quasi classica e scultorea, tanto da risultarmi antipatici “a pelle”. Tolto questo personalissimo mio gusto, però, Nix rimane un romanzo gustoso, impeccabile nella scrittura, che merita di essere letto per la grandissima capacità di raccontarci una vita.Senza sofismi, senza retorica, e senza la pretesa di insegnare qualcosa.
(C.C, 40 anni)
Grazie ad Elisabetta per questa bella opportunità di lettura.
Il suo libro è ricco di attrattiva, in un contesto quotidiano e moderno. I suoi protagonisti, sanno coinvolgerti all'interno della storia. Il finale poi, lascia a bocca aperta, dato che proprio non te lo saresti aspettato.4/5 stelline anobiane
Finalmente ho letto il tuo libro.
E' bellissimo, complimenti! Ho adorato come cambiavi registro a seconda di quale
personaggio parlava. Mi ha toccato nel profondo il rapporto tra Nico ed Ermanno, al limite della bisessualità (almeno ora).
Non sono un grande amante di questi tipi di romanzi, dato che sono un lettore accanito di fantascienza, ma il tuo romanzo, mi è veramente piaciuto. Quindi direi che il mio
giudizio vale doppio! 5/5 stelline anobiane
Eccomi qua tutta sorridente a dirti che ho trovato Nix dolcissimo e ricco di contenuti sociali ben miscelati nella generale leggerezza della narrazione. I personaggi sono proprio carini, ben dipinti, riconoscibili.Ovviamente si intuisce la giovane età dell'autrice :) ma credimi è dolce anche per quello. Si sente che non è un adulto a parlare di Nix e dei suoi amici, ma un loro coetaneo; gli anni del liceo visti non dagli occhi nostalgici di un autore datato ma da quelli aperti e disincantati di un'adolescente fanno un certo effetto.Riporti il lettore a quei tempi scanzonati ecco.Mi ha ricordato in qualche maniera "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" nella freschezza delle emozioni narrate e nella forza delle delusioni e del dolore tipiche dei ragazzi di quella età.Complimenti Ely, aspetto altri tuoi scritti :)
Mi è piaciuto! Ho apprezzato soprattutto il finale, anche se mi ha lasciata con l'amaro in bocca, e mi ha divertito troppo l'ironia - un po' maligna - con la quale Nix tratta Giulia. (Che poi, a proposito di Loccia: è proprio vero che scrive in gergo romanesco e le uniche parti in italiano sono scritte male e infarcite di marche! Io ho resistito a mezza pagina circa di Tre metri sopra il cielo, e solo perché volevo vedere se era così schifoso. Quando "lui" - presumo fosse il protagonista, ma ancora non erano stati fatti nomi - schiaccia la frizione della moto con "la punta rigata della Adidas Superstar" ho chiuso tutto. Non si può. Non. Si. Può.)
4/5 stelline anobiane
Ho letto finalmente il tuo libro qualche settimana fa e mi è piaciuto un sacco!
Descrive molto bene i liceali italiani e leggendolo, ho rivissuto l´esperienza delle superiori,
quando ancora potevo passare i sabato pomeriggi a fare le vasche tra via Roma e via Garibaldi!
E poi leggere un libro scritto da una scrittrice italiana è totalmente diverso che leggere traduzioni italiane di libri stranieri (ormai non mi smuovo più dai gialli svedesi!! Camilla Läckberg la mia preferita in questo momento).
E´ stato proprio emozionante leggere il tuo libro e ti faccio un bell'in bocca al lupo coi prossimi!!!!!
Conoscere la propria lingua dà un grande potere...quello di dire ciò che si vuole
Premetto che il giudizio reale sarebbe tre stelline e mezzo!!! Raramente ho trovato un autore (esordiente o meno) con una simile padronanza della lingua italiana. A tratti mi ricordava quasi "il libro l'eleganza del riccio" nelle sue ricerche stilistiche. In quest'opera traspare tutta la passione che la stessa autrice ha per la letteratura, numerose le citazioni,i riferimenti e richiami a opere passate e contemporanee. Cose che ho gradito davvero perchè tutto è stato attentamente studiato e voluto. Davvero ben caratterizzati anche i personaggi! Forse proprio il protagonsita è quello che sono riuscita a capire meno...non so perchè...sembrava quasi vivere in un mondo proprio. Il personaggio migliore è proprio quello che rimane nell'ombra per quasi tutto il libro per ritagliarsi poi un ruolo centrale nell'ultima pagina. La ragazza di McEwan. L'ho adorata subito. Incurante del mondo e delle sue regole, lei il mondo lo ridisegnava a modo suo.
La storia mi ha permesso di rivivere per qualche istante le emozioni di quell'ultimo anno di scuola...quando hai la sensazione di avere il mondo nelle tue mani, quel momento in cui qualsiasi cosa ti sembra possibile.
(L.M, 27 anni)
..una bella sorpresa...
Questo libro mi è piaciuto parecchio e soprattutto mi ha coinvolta. E' vero che non è molto lungo, ma l'autrice è stata in grado di fare un piccolo concentrato di emozioni, senza sembrare banale. Dire che ho adorato Nix e i suoi amici è dir poco...forse perchè a volte a sprazzi mi sento un po' come lui.
Solitamente non leggo libri che trattano temi adolescenziali (il più delle volte li trovo banali),probabilmente questa è stata una delle poche eccezioni che mi sono concessa e non me ne pento.
Anzi. :)
Per concludere voglio fare i miei complimenti all'autrice non solo per avermi fatto apprezzare un pò di più l'argomento (dimostrandomi di poter essere emozionante) ma anche per i suoi prossimi lavori,dato che il primo è stato decisamente sopra ogni aspettativa!
5/5 stelline anobiane
Avevo piombo da sparare se stereofonica posavo d'imbarazzante giovinezza lamé.
E' sempre difficile recensire il libro di un autore esordiente, soprattutto se pubblicato da una piccola casa editrice perché, nel recensirlo, è necessario tener conto di diversi fattori che, normalmente, non sono rilevanti se, invece, si tratta di un romanzo scritto da un autore già "formato".La storia che Elisabetta Ossimoro ci racconta è molto semplice, familiare a chiunque abbia un ricordo vivo dei tempi del liceo. Io, anche se l'ho terminato già da qualche tempo, ne conservo un bellissimo ricordo e non ho potuto che riconoscere, in diversi personaggi del libro, alcuni degli individui che frequentavano il mio stesso istituto.Nix è un adolescente, ma di lui non si può certamente dire che sia un adolescente come tanti. Perché lui, al contrario di quanto forse potrebbe inizialmente sembrare, mostra una maturità non comune ai ragazzi della sua età. Sarà forse per questa sua maturità fuori dal comune che stupisce, e non poco, che riesca a stare insieme a Giulia, una ragazza di una vuotaggine imbarazzante e, oserei dire, quasi raccapricciante.E' pur vero che spesso, per non dire sempre, i ragazzi molto giovani non badano ad inutili sottigliezze come l'intelligenza delle persone delle quali si circondano, ma la descrizione di Nix è così particolareggiata, così profonda, che il connubio con Giulia risulta quasi surreale. Si bea della sua presenza, della sua bellezza e qualche volta sembra pure che si bei della sua quasi totale mancanza di intelligenza.
Nonostante ciò, quasi tutti i personaggi che animano il mondo di Nix e del liceo scientifico che frequenta, Giulia inclusa, sono così abilmente caratterizzati da sembrare, a tratti, quasi veri.La scelta delle parole, delle espressioni da utilizzare, è pesata e tremendamente ricercata, frutto certamente di una puntigliosità e di una precisione da ammirare.L'unico punto debole del romanzo, che costituisce il principale motivo per il quale ho deciso di assegnargli solo 3 segnalibri e mezzo, è l'assenza di una trama vera, incisiva. La mancanza di un intreccio che avvolge e unisce le vite dei personaggi non permette al lettore di sviluppare una certa curiosità per il finale, cosicchè la lettura procede molto lentamente, complice anche il fatto che, per tutta la durata della storia, non vi sia alcun colpo di scena.Complimenti Elisabetta, continua a coltivare il tuo dono perché sei sulla strada giusta!
3,5/5 stelline anobiane
Un libro strano.
Di certo non era il genere di libro che mi aspettavo, e questo ha influito negativamente sul mio gradimento. Un po' come comprare una brioche alla nutella scoprendo poi che dentro c'è la crema. Magari è buona anche la crema, ma la volevo con la nutella.A prescindere da questo...il libro.
Non mi è troppo piaciuto. Ho fatto una fatica allucinante ad arrivare in fondo.
Non è scritto male, anzi ci sono pochi refusi e pochi errori, il che è molto positivo. Ma. L'ampollosità del linguaggio è chiaramente voluta, serve a dare forma al protagonista al suo modo di essere...ma l'ho trovata forzata. Nicodemo è un personaggio strano, in qualche modo fuori dal suo mondo, e la narrazione in prima persona ovviamente accentua questo fatto...ma non lo fa con naturalezza. Spesso i suoi pensieri sembrano artificiosi, troppo spesso sembra un personaggio e non una persona. Vedevo sempre lo scrittore dietro le righe, e questo ha fatto sì che io non riuscissi ad immedesimarmi nella lettura, tantomeno ad affezionarmi ai personaggi, salvo forse Ermanno.
Il profondo disprezzo di Nicodemo per i vari clichè degli adolescenti attuali è troppo marcato, non condivide l'interesse dei suoi coetanei per i vestiti, i locali ecc, ma per buona parte del tempo non fa che pensarci, il che lo rende fasullo. Questa ostentazione di disprezzo per questi fantomatici clichè fa sì che il libro sia di per sè stesso un clichè.
L'uso della prima persona presente accentua questo senso di forzatura e falsità.
La trama è in qualche modo inconsistente. Capisco che è volutamente strana, un po' onirica, se posso osare scegliere questo aggettivo...ma manca qualcosa. Risulta noioso. Le vicende sono senza senso o spessore. Vero è che Nix vive la sua vita proprio in questo modo, ma nella mia percezione qualcosa non va, anche se non saprei dire con certezza cosa. So solo che ci ho messo due settimane a leggere un libro di 100 pagine.Certe parti invece sono belle, certe immagini, certi punti coinvolgenti. Bello il rapporto con la sorella Isabella, interessante la ragazza di cui non scopriamo mai il nome, neanche alla fine del libro.
Forse ragionandoci la parte veramente debole del libro è la trama. Molte delle altre caratteristiche del libro che ho appena elencato sono volute, questo senso dell'assurdo e questa distanza dalla realtà così radicati in Nix sono consapevolmente creati e resi dall'autrice, portati all'esasperazione dai numerosi elementi che ho già elencato.
La trama in sé invece è alquanto banale. Ho idea che l'autrice si sia molto concentrata su altri aspetti e abbia trascurato questo...l'intreccio è del tutto assente, la storia e le vicende non sono altro che un vago e sbiadito sfondo per tutto il resto. Suppongo che una trama più articolata avrebbe ridotto di molto la mia noia. Ma devo ammettere che il resto c'è. Perché di certo Nix non è un libro leggero, c'è del lavoro dietro, e si vede.
Sarebbe interessante vedere questa giovane autrice cimentarsi con un numero maggiore di personaggi principali e con una storia più articolata.Nonostante il mio basso gradimento devo ammettere che in qualche modo questo libro è riuscito. Non è adatto a me, e questa è una certezza. Ma ha un valore, uno spessore. Non è un libricino per adolescenti, e suppongo nasconda un discreto talento.
Una critica per la quarta di copertina: per me è stata fuorviante. Mi ha spinto ad aspettarmi un libro completamemte diverso, e questo ha contribuito discretamente alla mia delusione.
Infatti mi aspettavo una brioche alla nutella, e questa era con la crema. Peccato.
** stelline anobiane
(G., 27 anni)
Come dice la quarta di copertina Nix, o Nico (e non diciamo il suo vero nome, ve lo svelerà lui nel corso della lettura, se deciderete di leggere questo libro), non è un serial killer, non è un mago e non è nemmeno un vampiro. Però è decisamente un protagonista di vocazione, un hero, come si dice in inglese, perché è comunque un ragazzo molto speciale, che sa di esserlo. È perfetto persino nella sua imperfezione: bello, attraente, intelligente, ma non esente da piccoli difetti su cui il ragazzo calca la mano con una potente dose di autoironia.
Il suo modo di agire e di pensare e la sua cultura non fanno pensare assolutamente a un diciannovenne bensì a un ragazzo decisamente più maturo, con una visione analitica del mondo a 360 gradi. E questo lo ammanta di mistero. Chi è veramente Nix?Confesso di aver pensato - per due terzi del romanzo, e anche oltre - che qualche sensazionale rivelazione ci sarebbe stata fatta prima o poi. E qualche piccola scoperta effettivamente la facciamo, perché Nico ‘ci fa la grazia’ di buttare qua e là indizi, che accrescono intorno a lui ulteriormente l’alone di mistero. Il fatto che la ‘sorpresa finale’ sia, nonostante tutto, realistica, e non la soluzione in stile paranormal che mi aspettavo, danno sicuramente credito a Elisabetta Ossimoro di essere una scrittrice concreta e non alla ricerca di un romanzo sensazionalistico né sdolcinato o comunque di tendenza, solo perché la trama potesse attrarre un certo tipo di pubblico (come ad esempio i romanzi scritti da Ferdinando Loccia - autore dissacrato nel romanzo - dietro il cui nome si nasconde, neanche tanto velatamente, uno scrittore acclamato dagli adolescenti, per intenderci).
Il romanzo narra, dunque, di un normalissimo ultimo anno di liceo. E che rappresenta, inoltre, la fine dell’adolescenza vissuta dal punto di vista disincantato di Nico, o meglio, Nix. Quest’ultima risulta essere la contrazione massima del nome del protagonista - come dice la Ossimoro - ma anche particella negativizzante, che richiama il nicht tedesco, a suggerire l'idea del nichilismo, uno dei temi centrali del romanzo. Ed è proprio la voce di Nix a fare la differenza: l’alone di mistero che lo circonda, la sua ironia, il suo modo di raccontare le persone che gli sono attorno e gli eventi di una vita ‘normale’ che ci fanno ‘bere’ questo romanzo breve e frizzante. Nix che non sa cosa farà nel suo futuro - e in questo è molto simile ai suoi coetanei -, che guarda tutto e tutti con distacco e profondo spirito critico, che si fa beffe di tutti i capisaldi dell’adolescenza di oggi e che dal suo punto di vista di privilegiato prova sentimenti veri solo per pochissime persone. Fra queste non è contemplata Giulia - la sua ragazza - che rappresenta la tipologia della classica ragazzina bellissima e senza cervello e che Nix considera solo un bell’oggetto, un’opera d’arte da contemplare e di cui bearsi.
Mi fa bene credere che Giulia non riesca a pensarmi e si limiti a essere pensata da me, anche perché credo che se mi vedesse davvero avrebbe una comprensibile paura di me.
I personaggi sono perfettamente delineati, con pochi commenti di Nix, o poche battute di dialogo. Essi rappresentano tipologie di adolescenti e di adulti che riusciamo a riconoscere senza difficoltà. Oltre ai due amici più intimi di Nix (Ottilia ed Ermanno) spicca la ragazza senza nome, ribattezzata “La ragazza di McEwan”, perché la prima volta che Nix la nota sta leggendo il romanzo capolavoro dello scrittore inglese, Espiazione, e che probabilmente rappresenta la stessa autrice: l’unica ragazza della sua cerchia che non sbava dietro a Nix e - se anche ne fosse affascinata - cerca di non dimostrarglielo, rispondendogli sempre con battute indifferenti o sferzanti. E, poi, quello che è il personaggio più bello del romanzo secondo me: la piccola Isabella, la sorellina di Nix, ballerina dalla grazia di farfalla in sovrappeso, che si sforza per far emergere il suo talento - nonostante il fisico poco adatto - che cerca di raggiungere caparbiamente i suoi traguardi. A lei Nix riesce a parlare con il cuore in mano. È lei la persona che il ragazzo ammira di più: lui che sente di non avere uno scopo nel suo futuro e vede invece davanti ai suoi occhi un esempio di determinazione nel conseguimento delle proprie ambizioni.
Lo stile è scorrevole ma ricercato. Numerosissime sono le citazioni letterarie (anche grazie alla ragazza di McEwan e allo stesso Nix, lettore coltissimo).
Pur parlando di un adolescente, Nix non è un romanzo di formazione, a causa del suo protagonista, che sembra aver già fatto un suo percorso prima di approdare sulle pagine di questo libro. Nix non vuole essere Holden Caulfield di Salinger e neanche Alex D. di Brizzi. Eppure, nonostante tutto, Nix non riesce a risultare simpatico: ripeto, è troppo perfetto anche nelle sue imperfezioni e nei suoi incubi, nonostante sembri impossibile pensare ciò di un ragazzo che riesce ad infilare Mr Darcy nella tesina della maturità! Ma ciò non conta. Quello che conta è che questo romanzo - che non sembra assolutamente un romanzo di debutto - rappresenta uno spaccato della società, uno sguardo sulla gioventù, e non solo, degli anni 10 del XXI secolo, ammantato da un velo di ironia, che si legge tutto d’un fiato.PS: Se non avete ancora letto Espiazione di Ian McEwan (che state aspettando?!), saltate le prime battute del dialogo fra Nix e la ‘ragazza di McEwan’!
(G., età ignota)
Esordio letterario della talentuosa Elisabetta Ossimoro, scritto a soli 20 anni quale degno suggello della sua (molto fruttuosa, direi!) esperienza liceale, Nix è un romanzo molto breve, ma denso e accattivante.Nix è un romanzo profondamente introspettivo, che sciorina pagina dopo pagina tutti i pensieri, le inquietudini e le riflessioni di Nicodemo Orsini, Nico o Nix per gli amici, diciannovenne molto maturo, intelligente e colto, nonché bellissimo. Sin dalle prime pagine veniamo prepotentemente scaraventati nel suo mondo, ovvero nei suoi pensieri, dai quali traspare immediatamente un conflitto interiore relativo al proprio destino e alla propria identità. Nix si finge un’esteta, quasi un Dorian Gray (buono) catapultato nei giorni nostri; è pienamente consapevole di questo suo apparire, e comprende, più o meno inconsciamente, che pur volendo rivendicare per sé elevati principi morali non potrà mai realizzarli e “vedersi”, vedere se stesso e il suo futuro. Questi pensieri trapelano costantemente nella lotta interiore che lo rende costantemente turbato. Nell’ambito della sua tribolazione interiore Nix si sforza di essere tutto ciò che in realtà disprezza nel mondo che lo circonda, quasi si sforza di “non essere”, e si osserva vivere, come se tutto ciò che gli accade semplicemente gli scivolasse addosso.Ma veniamo ai personaggi, fondamentali e simbolici, che il protagonista ci descrive attraverso i suoi occhi disincantati:Nix ha una ragazza, Giulia, bionda e bellissima, ben fornita in quanto a sex appeal ma del tutto priva di autonomo raziocinio; è un personaggio presente nella vicenda dall’inizio alla fine, ma che resta sostanzialmente estraneo alla mente di Nix, quasi un poster fissato al muro e contemplato di tanto in tanto, una rappresentazione di bellezza eterea e inconsistente. Coloro che invece hanno un vero e proprio ruolo nella vita di Nix sono Ottilia ed Ermanno, compagni di classe nonché migliori amici, anch’essi belli, colti e intelligenti, nonché piuttosto singolari rispetto ai loro coetanei. Il periodo che viviamo assieme a questi tre personaggi rappresenta il culmine dell’adolescenza, gli ultimi mesi dell’ultimo anno del liceo: un condensato di paure, avventure e vicissitudini tragicomiche, con tanto di occupazione studentesca, gita a Barcellona ed esame di maturità. Questo periodo rappresenterà per tutti una svolta irrevocabile, mettendoli di fronte ad una crescita obbligata e a scelte spesso difficili; nulla riuscirà a preservarli dal cambiamento, dall’insoddisfazione o dalle insicurezze; il sipario calerà comunque, e dietro di esso rimarranno con le loro emozioni, privi di difese.Uno dei personaggi che Nix stesso apprezza, e al quale sembra volersi moralmente ispirare, è sua sorella Isabella, abile ballerina sebbene con qualche chilo di troppo; lui l’adora e stima senza riserve per la tenacia con la quale persegue i suoi sogni, anche se il futuro non riserverà nemmeno a lei una sorte migliore.Non posso non ricordare colei che per me svela il profondo significato di questo romanzo, la ragazza di McEwan, compagna di scuola inizialmente sconosciuta a Nix; questo personaggio, che partecipa agli avvenimenti principali quasi solamente da osservatore esterno, mette a nudo con poche parole il vero Nicodemo Orsini, facendolo letteralmente schiantare verso il muro di esteta emancipato che si è costruito, e provocando (finalmente!) una sua reazione a ciò che lo circonda.‹‹- Ti piace, ragazza di McEwan – dico, senza pensarci e senza guardarla – guardare gli altri vivere? –- Non credo che ti interessi saperlo – chiosa – Comunque certo meglio che far finta di saper vivere come fai tu.” […] ‹‹Tu non sei il frutto di un progetto, sei casuale in questo mondo e ti corromperai presto. Sei come la tua donna. – Basta. Scatto in piedi e salto giù dal letto, mentre lei stringe protettivamente al petto il suo album: ha previsto anche questo, cristo santo. - TU – grido ansimante e spasmodico – NON… SEI… NESSUNO! – - Lo so – dice lei flemmatica e senza abbassare gli occhi – e la cosa non mi disturba –“››.Anche se alle parole “meteorite sulla casa” e all’intonazione di Mad World dei Tears for Fears purtroppo sapevo già come sarebbe andata a finire (chi ha visto QUEL film sa a cosa mi riferisco), in questo libro non ho trovato nulla di scontato, tutt’altro. In questa opera prima l’autrice ci svela senza troppe riserve tutte le sue passioni, i film che ha amato (e odiato), i libri che l’hanno fatta riflettere, assieme sicuramente ad esperienze personali vissute e analizzate sotto molteplici aspetti; ha inserito tutto ciò che ama, concretamente e simbolicamente, e l’ha messo su carta con una maestria veramente poco comune tra gli scrittori della sua età e, oserei dire, anche tra quelli più grandicelli e con più esperienza. Il suo modo di scrivere è molto diretto, sintetico ma elegante, ucciderei per scrivere così! Se dovessi cercare l’autrice in uno dei suoi personaggi la vedrei nella ragazza di McEwan, una sorta di “Spirito del Natale” di Dickens, dimessa e distaccata ma tragicamente onnisciente nei confronti di ciò che osserva attorno a sé..Mi sono molto affezionata a questo libro; è una di quelle letture che in un primo momento ti colpiscono perché ben scritte, colte e innovative rispetto alle consuete letture; all’inizio infatti avevo dato 4 stelline piene, ma poi qualcosa è cambiato: superato l’iniziale apprezzamento per le caratteristiche stilistico-espressive, tutto l’insieme è riaffiorato a forza! Questo è uno di QUEI libri che tornano violentemente a galla, e allora oltre allo stile è ben altro ciò che ti turba; nel bene e nel male ciò che hai letto risale pezzo dopo pezzo e giorno dopo giorno, facendoti riflettere su moltissime cose, toccandoti molto in profondità, e dandoti quel qualcosa che rende un libro speciale e parte di te.Il mio giudizio: avete dubbi? Consigliato sicuramente! In poche pagine è in grado di regalare forti e profonde emozioni !
5 STELLINE !
Se anche voi ne avete fin sopra i capelli di vampiri sbrilluccicosi XD, ecco una storia “normale”, quella che è stata e sarà la storia di tanti ragazzi e ragazze che passano tra gli infernali anni del liceo. Ho messo “normale” tra virgolette perché, come andrò tra poco ad illustrare, il protagonista non è quello che vi aspettereste.Devo confessare di aver rimosso gran parte degli anni delle superiori, ma Nix mi ha sicuramente trasportato indietro nel tempo: come non riconoscere in personaggi quali la “bimbaminkia” Giulia o il “sinistroide” Piervi delle figure che popolavano i corridoi delle nostre scuole? Il nostro protagonista tuttavia non è un adolescente immaturo, ma un giovane uomo piuttosto nichilista che attraversa questa fase particolare della vita (l’ultimo anno del liceo) con aria distaccata ed imperturbabile, pronto però a svelare le debolezze e le immaturità dei suoi compagni.
La forza del libro sta proprio, a parer mio, nei personaggi ben delineati, persone che tutti abbiamo conosciuto almeno una volta nella vita, tratteggiati con l’abilità che solo una persona passata attraverso questa fase della vita riesce a ricostruire con freschezza ed attenzione. Per tutto il libro osserviamo il mondo dagli occhi di Nix ed impariamo a conoscerlo, partecipando ai suoi pensieri ed alle sue inquietudini sino al finale che, devo confessare, è la mia parte preferita del libro. Lo stesso Nix, pur essendo bello intelligente ed avere tutte le carte in regola per diventare il classico adolescente odioso da libro, è un personaggio sfaccettato, complicato, ironico e disincantato ma allo stesso tempo fragilmente adolescente.
Un libro che mi sento di consigliare a chiunque voglia rivivere gli anni dell’adolescenza in maniera assolutamente non banale, come invece accade in tanti libri che potete trovare in libreria. Sicuramente potrete incontrare dei difetti (quale libro di un esordiente non ne ha, e mi includo nel mucchio), ma come opera prima è sicuramente promossa a pieni voti!