domenica 10 luglio 2011

Dicono di Nix (3)

Carissimi, dopo una recensione d'annata, eccone a voi una recentissima, apparsa qualche giorno fa su Anobii:
Sono uno sporco qualunquista e giuro che invidio questi miei coetanei …

L’adolescenza e attorno ad essa la scuola, i primi amori, gli amici ma soprattutto l’impossibilità di delineare chiaramente la strada da intraprendere con la propria vita sono temi trattati da diversi autori in numerosissimi libri (e relativi film … ) ; L’argomento potrebbe quindi risultare fin bistrattato eppure riesce sempre ad attirare l’attenzione di lettori di tutte le età, lettori che in questi testi cercano la comprensione del proprio stato, il sogno di un futuro non troppo lontano o il ricordo di un passato diverso eppur sempre simile …
Il problema di gran parte di questa categoria di libri, soprattutto di quelli facilmente rintracciabili in libreria, rimane in fatto che però spesso vengono scritti da persone per cui l’adolescenza non è che un ricordo lontano e che quindi tendono a idealizzare questo periodo della vita di ognuno di noi e tutto ciò che gravità attorno ad esso. In questo caso invece abbiamo un’autrice che ha voluto raccontare di un periodo poco distante da lei e che quindi è riuscita ad impregnare di freschezza e di verosimiglianza il suo scritto, uno scritto che trova una sua distinzione rispetto ai “simili” anche in altri molti dettagli. Prima tra tutti risulta essere al delineazione dei personaggi, personaggi si sempre schifosamente bellissimi e noiosamente adoratissimi da tutti coloro li circondino, ma intrinsecamente distinti dai loro coetanei (perlomeno in quelli delineati dalla letteratura). In loro infatti troviamo un’incapacità di legarsi alla massa degli adolescenti, un’impossibilità nel aderire ai loro tipici ideali, uno sguardo di freddo sdegno verso le relazioni sociali intrecciate da chi li circonda e persino verso le proprie, una cultura coltivata per vero interesse ma soprattutto una totale noncuranza verso i giudizi degli altri su loro stessi . Da notarsi è come però ognuno di loro non sia assolutamente perfetto ma abbia in se un qualche difetto, generalmente noto ma non affrontabile dallo stesso, difetto che lo umanizza rendendolo più apprezzabile dal lettore.
Un libro che quindi trova la sua forza proprio nella presenza di personaggi dissonanti rispetto alla media, che vive in una trama dai temi pesanti ma trattati con una certa leggerezza e che trova il suo sostegno in uno stile di scrittura piuttosto ricercato ma mai opprimente .
Al mio occhio vi sono anche dei difetti ossia la già citata eccessiva perfezione dell’aspetto fisico dei personaggi (dettaglio che tendenzialmente tendo ad odiare) e il saltuario ricorso a termini eccessivamente ricercati che certamente li distanziano dalla massa ma che tendono anche a rendere meno partecipe il lettore agli eventi narrati ...
A lungo ho riflettuto sul voto da attribuire a questo libro e pur avendo potuto dare 4 stelline ho optato verso le 5 come incoraggiamento per un’autrice molto promettente

Nota personale: che bello veder citati cosi tanti titoli che poi sarebbero riapparsi nel bookclub gestito dalla stessa autrice … :)


(M. R. 29 anni)

2 commenti:

Bauhinia ha detto...

Una recensione davvero notevole!

L'eccessiva perfezione dell'aspetto fisico citata, corrisponde comunque alla percezione falsata che si ha comunemente, non solo nell'adolescenza, dei coetanei e non, che incarnano certe nostre idealizzazioni e che ci spinge poi, data l'ambivalenza del processo di identificazione, ad.. attivare la lente di ingrandimento alla ricerca di ogni difetto + recondito.

Ossimoro ha detto...

Sì, proprio una bella recensione :-)