domenica 4 marzo 2012

Dicono di Nix (26)

Buongiorno carissimi! Oggi vi propongo la nuova recensione dell'ultima lettrice "incatenata" della catena di lettura di Anobii; complimenti e critiche in un commento di grande acume (come si addice al nome del suo blog, "L'angolo acuto", su cui ha pubblicato la recensione); eccolo a voi; il titolo è tratto da una famosa canzone di Baustelle:


Avevo piombo da sparare se stereofonica posavo d'imbarazzante giovinezza lamé.

E' sempre difficile recensire il libro di un autore esordiente, soprattutto se pubblicato da una piccola casa editrice perché, nel recensirlo, è necessario tener conto di diversi fattori che, normalmente, non sono rilevanti se, invece, si tratta di un romanzo scritto da un autore già "formato".
La storia che Elisabetta Ossimoro ci racconta è molto semplice, familiare a chiunque abbia un ricordo vivo dei tempi del liceo. Io, anche se l'ho terminato già da qualche tempo, ne conservo un bellissimo ricordo e non ho potuto che riconoscere, in diversi personaggi del libro, alcuni degli individui che frequentavano il mio stesso istituto.
Nix è un adolescente, ma di lui non si può certamente dire che sia un adolescente come tanti. Perché lui, al contrario di quanto forse potrebbe inizialmente sembrare, mostra una maturità non comune ai ragazzi della sua età. Sarà forse per questa sua maturità fuori dal comune che stupisce, e non poco, che riesca a stare insieme a Giulia, una ragazza di una vuotaggine imbarazzante e, oserei dire, quasi raccapricciante.
E' pur vero che spesso, per non dire sempre, i ragazzi molto giovani non badano ad inutili sottigliezze come l'intelligenza delle persone delle quali si circondano, ma la descrizione di Nix è così particolareggiata, così profonda, che il connubio con Giulia risulta quasi surreale. Si bea della sua presenza, della sua bellezza e qualche volta sembra pure che si bei della sua quasi totale mancanza di intelligenza.
Nonostante ciò, quasi tutti i personaggi che animano il mondo di Nix e del liceo scientifico che frequenta, Giulia inclusa, sono così abilmente caratterizzati da sembrare, a tratti, quasi veri.
La scelta delle parole, delle espressioni da utilizzare, è pesata e tremendamente ricercata, frutto certamente di una puntigliosità e di una precisione da ammirare.
L'unico punto debole del romanzo, che costituisce il principale motivo per il quale ho deciso di assegnargli solo 3 segnalibri e mezzo, è l'assenza di una trama vera, incisiva. La mancanza di un intreccio che avvolge e unisce le vite dei personaggi non permette al lettore di sviluppare una certa curiosità per il finale, cosicchè la lettura procede molto lentamente, complice anche il fatto che, per tutta la durata della storia, non vi sia alcun colpo di scena.
Complimenti Elisabetta, continua a coltivare il tuo dono perché sei sulla strada giusta!
3,5/5 stelline anobiane


(N., 26 anni)

2 commenti:

Nereia ha detto...

Non per metterti ansia ma... Aspetto il tuo secondo libro! ;)

A parte gli scherzi, in bocca al lupo per tutto, hai davvero del talento (al contrario di Loccia!) e meriti certamente di essere letta. :)

Ossimoro ha detto...

Addirittura??? :-D
Grazie per la fiducia, ma temo dovrai attendere parecchio, perché sono parecchio fuori allenamento, dopo due tesi di filologia! ^_^